Nel 2014 diversi fattori hanno rafforzato la trasformazione del mercato e-Commerce in Italia cambiando i modelli di business delle imprese.
Proprio il mercato italiano, nonostante le sue difficoltà, è oggi considerato dagli osservatori internazionali molto promettente e con grandi possibilità di crescita.
Lo dimostra l’andamento del fatturato complessivo (+ 20% all’anno negli ultimi anni) e stimato intorno ai 14 miliardi di euro per il 2014, congiuntamente all’impennata del numero di acquirenti online italiani che sono passati in due anni da 9 a 16 milioni.
Stiamo, finalmente, assistendo a un forte interesse delle imprese a rilanciare la propria attività investendo sul canale e-Commerce, in particolare le aziende del Made in Italy e della grande distribuzione, che si sono rese conto delle grandi opportunità che il digitale può offrire in un momento in cui i fattori recessivi stanno mettendo in discussione i modelli di business e di vendita tradizionali.
Molti progetti sono in fase di avvio in settori che finora erano rimasti indecisi senza intervenire con strategie di sviluppo innovativo. In particolare, vale la pena di sottolineare che oltre all’abbigliamento, che è stato sicuramente il motore dello sviluppo degli ultimi anni, anche il food e l’arredamento hanno cominciato il loro percorso. Si tratta di quei settori che hanno capito l’importanza di raggiungere quei 2 miliardi di cittadini del mondo digitale che cercano prodotti di qualità e che sempre di più vogliono andare alla fonte, superando tutti i processi di intermediazione a scarso valore aggiunto.
Già nel 2013 grazie alla visibilità data da un sito e-Commerce a livello internazionale le vendite all’estero per le aziende del Made in Italy sono cresciute del 28% raggiungendo la ragguardevole cifra di 2 miliardi di euro, grazie proprio alla spinta dell’abbigliamento e del turismo.
È prevedibile che nel 2014 questa cifra possa avvicinarsi ai 3 miliardi di euro con una crescita superiore al 40%.
Il ritardo, malgrado i fatti positivi, rimane e l’Italia è ultima in quasi tutte le classifiche su tutti i fattori che condizionano lo sviluppo. Le imprese che vendono online sono solo il 4% del totale e perciò il momento storico è il più propenso per investire in sviluppo digitale affermandosi in tal modo in questo grande mercato globale.
È evidente che in questo quadro la dimensione delle imprese diventa un fattore abilitante, bisogna riuscire a sfruttare il potenziale del Made in Italy che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati.
Si prevede che nel 2018 le vendite cross country, nel mondo, raggiungeranno i 307 miliardi di dollari coinvolgendo 130 milioni di acquirenti.
Dati presentati duranta l'E-commerce forum Netcomm 2014