La presenza degli smartphone nella nostra quotidianità ha indubbiamente migliorato la nostra vita, ma quanto ci ha reso dipendenti!
Oggi parleremo proprio di questo, della dipendenza dagli smartphone. Tutti noi la conosciamo ma davvero ne riconosciamo i sintomi?
Per strada, a casa, in metro vediamo sempre più adulti, ragazzi e bambini distratti da questo parallelepipedo luminoso, immersi in una completa solitudine virtuale, risucchiati dalla loro vita virtuale e lontani dal mondo reale circostante. Attribuiamo così tanta importanza allo smartphone da tramutarlo in uno strumento terribile per la nostra salute, il cui utilizzo crea uno stato di coinvolgimento tale da dover essere limitato e controllato.
Lo studio Motorola Phone Balance
Nel 2017 Motorola ha effettuato uno studio su 4418 persone di età compresa tra i 16 e i 65 anni, provenienti da quattro paesi diversi. Lo scopo del test è stato quello di fotografare l’attuale rapporto con la tecnologia, e con lo smartphone in particolare.
I risultati dell’analisi Motorola Phone Balance sono stati pubblicati recentemente. Le domande poste agli intervistati vertevano sul numero di ore di utilizzo dello smartphone e l’importanza del dispositivo in una scala di valori comprendente parenti e amici. È emerso che il 33% degli intervistati dà priorità più allo smartphone che all’interazione con altre persone, senza alcuna distinzione tra amici e familiari; oltre il 53% dei ragazzi nati tra il 1990 e i primi del 2000 ritiene che se lo smartphone fosse una persona il suo migliore amico. Inoltre 2 intervistati su 3 ha ammesso di sentirsi smarrito e spaventato alla sola idea di trovarsi senza smartphone, e senza internet . Il 29% degli intervistati ha affermato di pensare costantemente, proprio durante il test, al momento in cui avrebbe potuto riprendere in mano il proprio smartphone.
I risultati dell’analisi indicano una presenza molto intensa, quasi morbosa, del cellulare nella quotidianità degli intervistati che riconoscono di avere un rapporto malsano con il proprio smartphone e avvertono la necessità di arginare questo tipo fenomeno.
Cos’è la dipendenza da smartphone
Il termine Nomofobia, formato dal suffisso greco fobia e l’abbreviazione inglese di no-mobile, è stato coniato in occasione di uno studio commissionato a YouGov, un celebre ente di ricerca britannico, da Stewart Fox-Mills, responsabile del settore telefonia di Post Office Ltd.
Con questo termine tecnico si usa indicare la dipendenza da cellulare, la paura di restare sconnessi dal mondo, o meglio quella che gli inglesi definiscono Fear Of Missing Out, la fobia di essere tagliati fuori.
Lo smartphone, per sua natura ci porta ad essere sempre connessi, ma quando l’uso diventa continuo ed eccessivo sfocia in una vera e propria dipendenza.
Questo tipo di patologia è aggravato dalle notifiche.
La notifica nasce come richiamo, un avviso che richiede attenzione rispetto a qualsiasi cosa l’utente stia facendo: induce all’obbligo di rispondere, di controllare la novità; queste vengono ricevute in continuazione sul dispositivo mobile e l’utente rimane costantemente connessi, coinvolto in un’attività che tende a saturare la sua attenzione distraendolo da ciò che c’è intorno.
Si parla anche di dipendenza da social o di dipendenza da Facebook, poiché attraverso i like o commenti a ciò che viene pubblicato online, l’utente si sente in qualche modo gratificato e soddisfatto. Un like o un commento dà la stessa sensazione di piacere e appagamento paragonabile a quella derivata dal cibo o dal successo, che attiva un meccanismo simile a quello della dipendenza dagli oppiacei.
Come capire se si soffre di dipendenza da smartphone?
Questa condizione presenta diversi livelli di dipendenza, che possono essere tanto controllabili o raggiungere picchi pericolosi e che necessitano di opportuni trattamenti medico-specialistici.
In generale i sintomi più frequenti sono:
- ignorare le persone durante una conversazione;
- avere una tendenza al controllo ossessivo delle notifiche, delle chat e dei social network;
- temere di perdere informazioni;
- presentare atteggiamenti compulsivi;
- manifestare insofferenza e malessere quando il cellulare è scarico o non ha linea;
- addormentarsi ogni sera con lo smartphone in mano;
- svegliarsi durante la notte per controllare le notifiche;
- controllare le notifiche appena svegli.
Una persona smartphone-dipendente è più incline a trascurare i rapporti umani favorendo l’interazione digitale con il proprio dispositivo e il mondo virtuale. Questo stato si chiama phubbing, parola anglosassone che indica la condizione in cui un soggetto ignora le persone intorno continuando a prestare attenzione solo e unicamente al suo cellulare.
Le conseguenze
Un uso scorretto degli smartphone distrugge le relazioni umane.
Via via si ha un progressivo isolamento, introversione e si è meno inclini ai momenti di socializzazione. In più la dipendenza da smartphone favorisce la comparsa di disturbi del sonno. Isolamento, ansia, stress, depressione e solitudine si ravvedono in chi soffre di dipendenza da smartphone, il cui malessere è più marcato quanto più l’oggetto della dipendenza non può essere utilizzato.
I possibili rimedi
Il primo passo, come in tutte le cose, è prendere coscienza del proprio malessere e dell’insano rapporto che si ha con l’oggetto in questione. È anche possibile prevenire la dipendenza da smartphone con app che monitorano l’utilizzo dello smartphone. Potrebbe sembrare una contraddizione in termini ma queste App registrano e monitorano le nostre abitudini: una su tutte è App Usage. È utile perché monitora l’utilizzo del nostro smartphone e quanto tempo trascorriamo su ogni applicazione.
In linea generale è raccomandabile darsi delle regole per l’utilizzo del telefono, alternandolo a momenti di connessione a momenti di disconnessione.
È semplice, basta provare a spegnere il cellulare durante la notte, e riaccenderlo mezz’ora dopo il risveglio di mattina, o quando si è in compagnia di altre persone posizionarlo in una stanza diversa per ridurre la tentazione di controllarlo. Infine è consigliabile disattivare le notifiche.
E voi che rapporto avete con il vostro smartphone? Commentate il nostro post e raccontateci la vostra esperienza.