Google e Facebook sono al lavoro per tentare di ridurre il fenomeno del clickbait, link a siti che creano contenuto falso al fine di attirare il maggior numero di utenti per aumentare le visite e generare rendite pubblicitarie online attraverso titoli accattivanti che incitano alla condivisione sui social network.
Le notizie false nascono principalmente per manipolare le persone e diffondere la disinformazione, ma soprattutto per attrarre un numero di utenti tale da ricavare profitto dai click sul post collegato a pubblicità.
A causa di questo fenomeno, si evince da uno studio condotto dalla Stanford University che l’82% degli studenti interpellati sono stati reputati incapaci di distinguere una pubblicità mascherata sotto forma di notizia da una notizia vera e propria. Tale comportamento è dovuto principalmente ai social network.
Nonostante il CEO di Facebook abbia rassicurato i suoi utenti affermando che il 99% dei contenuti in circolazione sul suo social network sia veritiero, sia Facebook che precedentemente Google, hanno messo in atto una strategia anti-clickbaiting che permetta agli utenti di imparare a riconoscere le notizie dalla pubblicità.
Il primo passo è quello di impedire a qualunque sito che diffonda notizie false di usare rispettivamente Facebook Audience Network e Google AdWords. Senza questi sistemi pubblicitari, tali siti web verranno privati delle loro fonti di finanziamento principali, con la speranza che cessino di esistere.
Inoltre, entrambe le aziende hanno annunciato che rimuoveranno la scritta “notizie” dai siti che non hanno diritto di chiamarsi come tali.
Infine, Google rinominerà la sezione “Notizie” con “Top Stories” al fine di rimuovere l’implicazione che si trattino di notizie autentiche, mentre Facebook tratterà con più sensibilità l’attendibilità di una notizia: qualora la notizia diffusa sia falsa, Facebook avvertirà direttamente gli utenti prima che visitino il sito che l’ha pubblicizzata.
Fonti:
Digitalic
Facebook Post